Tai Chi Chuan

Tai Chi Chuan: un nome, un mistero. Un enigma di tre parole impossibile da decifrare. Eppure, dietro a questo trittico di ideogrammi, si nasconde qualcosa di una semplicità assoluta: l’essenza della vita. Tai significa alto. Chi massima sommità. Chuan metodo marziale. La via più alta per percorrere il nostro cammino terreno, una lenta e continua ricerca verso l’equilibrio perfetto tra corpo e mente. Una disciplina che può essere praticata da tutti e a qualsiasi età, basata su tecniche di rilassamento e respirazione, con movimenti concatenati lenti e regolari, in grado di sviluppare la forza interiore (Chi).
I maestri orientali, infatti, pur ritenendo sostanziale la forza muscolare la mettono in secondo piano rispetto a quella interna, ritenuta di gran lunga superiore. Essi sono soliti affermare che bisogna essere “fuori morbidi come il cotone e dentro duri come l’acciaio”, una metafora che racchiude tutta l’essenza del Tai Chi. L’estrema lentezza e precisione con cui sono ripetuti i movimenti, elastici e leggeri, portano coloro che lo stanno praticando a uno stato di meditazione. Potremmo dunque definirlo arte per promuovere la vita, un modo per conoscere profondamente se stessi e gli altri, una via per imparare a rispettare la vita di tutte le cose.
Il Tai Chi è un movimento per raggiungere l’equilibrio degli opposti; trasportato nella quotidianità, è l’amore per la bellezza interiore. L’unico mezzo che abbiamo per esprimerlo è il corpo, che si configura come la materia, allo stesso modo del colore per i pittori, che diviene veicolo per rappresentare lo spirito. Quindi i movimenti lenti del Tai Chi sono la rappresentazione esteriore di una forza che si basa su qualcosa di interiore e non tangibile: lo spirito. Inoltre i due poli yin e yang potrebbero essere anche visti come visibile e invisibile. Per questo il Tai Chi non è mai soltanto ciò che appare.

Tai Chi Chuan Chi Pen Kung Chia

La Forma lunga risale alla famiglia Yang ed è una sequenza composta da 108 movimenti; il CRT la pratica così come è stata rivisitata e trasmessa dal Maestro Chang Dsu Yao. Lo stile Yang nelle sue varie forme è il più diffuso tra la popolazione cinese ed il più conosciuto e praticato in tutto il mondo. La sequenza è composta da movimenti morbidi e armonici considerati uno dei mezzi migliori per mantenersi in buona salute e divenire longevi. Ogni gesto della forma ha una sua applicabilità che ne verifica il senso e l’intenzione.

Chin’na

I Chin’na sono leve ed immobilizzazioni, tecniche e forme presenti in tutte le arti marziali cinesi, fondamentali nella difesa personale. Le forme di Chin’na sono considerate una vera e propria arte per bloccare e controllare l’avversario e contemplano nella loro esecuzione la digitopressione di alcuni punti di agopuntura (mtc).

Pin Chin

Il Pin Chin, o studio delle armi del Tai Chi, potenzia la muscolatura e la coordinazione motoria. Impugnati dai maestri, sciabola, bastone, lancia e spada fendono lo spazio con forza e grazia e sembrano, ai massimi livelli di espressione, acquistare vita propria. Senza tralasciare la loro origine nobile e guerriera, le armi oggi sono considerate come veri e propri attrezzi della salute.

Compendio dei pugni e Fast Set

Il Compendio dei pugni e il Fast Set sono il frutto di un lavoro nato in un laboratorio di ricerca a Venezia voluto fermamente dal Maestro Mescola con i suoi più stretti collaboratori. In questo ambito il Maestro elaborava il frutto delle sue intuizioni e allenamenti personali trasmettendoli ai suoi allievi. In questo laboratorio lo studio era concentrato sull’aspetto marziale più dinamico che non veniva abbastanza evidenziato dalle applicazioni della Forma 108 e non poteva essere sempre espresso durante le normali lezioni. Sono così nate sequenze codificate come parte attiva e parte passiva che arrivano ad una forma di contatto a corta e a lunga distanza.

Compendio dei pugni
Allenamento per imparare a parare e tirare i pugni sulla corta distanza; una particolare elaborazione del Tui Shou per affinare la capacità di ascolto dell’altro e delle sue intenzioni.

Fast Set
Lavoro sulla distanza breve e lunga per imparare ad alternare e ad adattarsi alle varie distanze con i pugni e l’inserimento di vari tipi di calci.
Entrambe sono forme e applicazioni che richiedono un grande allenamento fisico ed un forte dinamismo.

Tui Shou

Il Tui Shou è l’arte di rimanere incollati con le mani. È un allenamento a due che consente il controllo e la gestione della propria aggressività per il raggiungimento di un maggiore equilibrio psichico e della capacità di ascolto di sé e degli altri. La pratica del Tui Shou migliora considerevolmente la stabilità delle posizioni del Tai Chi e l’efficacia nel combattimento a corta distanza. Nel Tui Shou il sistema nervoso centrale, i meccanismi che lo informano e l’energia che li alimenta sono come un ponte tra la sensibilità tattile e quella motoria e traducono le informazioni captate dal contatto (ting e tung) in schemi d’attivazione muscolare. Il praticante impara i movimenti imitandoli, osservandoli, assimilandoli e, infine, vivendoli.
La sua pratica e una giusta attenzione renderanno i movimenti più armonici. Quando le tecniche sono tesaurizzate e automatizzate il controllo dei gesti passa a un altro gestore, che aggiungerà al tatto e ad altri sensi il senso cinestesico e propriocettivo. Questo sentire è rappresentato da un flusso continuo d’informazioni che provengono da sensori presenti in tutti i tessuti e che convergono per essere decodificate da una zona che si trova nella parte centrale del cervello. Quando un combattente arriva a muoversi in automatico emerge la naturalezza e l’impeccabilità del gesto e la consapevolezza lascia il posto all’automatismo assoluto che lavora non comandato, ma assieme alla rete nervosa.

2014 Cina, dimostrazione di Tai Chi Chuan

M° Franco Mescola, Chin’na

2016 Aquavenice, Tai Chi Kun Fa

M° Daniele Minio e M° Pierluigi Reveanne, Compendio dei pugni

2014 Aquavenice, Tui Shou